Dark Mode, Dark Mood. Quando anche i siti si vestono di nero.

Dark Mode, Dark Mood. Quando anche i siti si vestono di nero. 1225 1224 Questo non è un sito

Il tuo sito ha davvero bisogno della dark mode? Dipende. Da chi lo usa, da come lo progetti, e da quanto sei disposto a scendere nel lato (esteticamente) oscuro.

Chiunque abbia usato uno smartphone negli ultimi cinque anni si è imbattuto in lei: la Modalità Scura. È quell’opzione che trasforma sfondi chiari in un’elegante distesa nera, i testi diventano bianchi.

Alcuni la attivano per dare sollievo agli occhi, altri perché “fa figo” e si sentono un po’ hacker. E poi ci sono quelli che non sanno bene perché l’hanno attivata, ma adesso non riescono più a tornare indietro.

Ma cosa c’è davvero dietro questa dark mode mania? È solo una moda passeggera o ha senso offrirla, magari proprio nel tuo sito?
Spoiler: sì, a volte ce l’ha. Anche se io, personalmente, preferisco la luce. E il rosa.

 

Perché tutto all’improvviso è diventato nero?

Una volta, i siti erano chiari, luminosi, spesso fin troppo. Poi abbiamo iniziato a passare ore davanti agli schermi. Giorno. Notte. Dopo cena. Sotto le coperte. Al bagno (sì, lo so che lo fai).

Risultato? Gli occhi chiedevano pietà. E così, per dare un po’ di tregua, è arrivata l’opzione “scura”, già molto amata nel mondo tech, che ora si è infilata anche nei siti, nelle app, e a tratti nella nostra anima.

Il Lato Oscuro getta la sua ombra su tutto. Impossibile da vedere il futuro è.

– Cit. Yoda, Gran Maestro dell’Ordine Jedi 

 

Ma serve davvero?

Dipende. Come quasi tutto nel design.

Vantaggi percepiti:

  • Può affaticare meno gli occhi al buio
  • Su alcuni dispositivi consuma meno batteria
  • Sembra “moderna”, “tecnologica”, e fa un po’ hacker in un film

Contro:

  • Non sempre migliora la leggibilità, anzi
  • Se fatta male, può risultare confusa o deprimente
  • Non tutti la amano (ciao, eccomi!)

 

La mia posizione personale

Se hai già dato un’occhiata al mio sito, avrai notato che preferisco la modalità chiara. Per me è più aperta, più leggibile, più adatta a raccontare cose in modo semplice e diretto. E anche un pochino più felice, diciamolo.

Ma proprio perché ogni utente è diverso, offrire un’alternativa “dark” può essere una buona idea, se il contesto lo permette.
Un sito che parla a un pubblico molto tech, o che viene usato spesso di sera (tipo un’app di meditazione o uno strumento per sviluppatori), potrebbe trarne beneficio.

Il Dark Mode non è il male. E nemmeno la salvezza. È semplicemente un modo diverso di mostrare lo stesso contenuto, pensato per chi ha gusti diversi, esigenze diverse, e occhi che, alle 23:47, dicono “ti prego basta bianco”.

Quindi no, non è obbligatorio. Ma se fatto bene, e con l’utente in mente, può essere un’opzione interessante.
Non tutto dev’essere nero. Ma dare una scelta, sì.

LO SPIEGONE

Cos’è la modalità scura?

La modalità scura (o dark mode) è un’impostazione che cambia il colore dello sfondo di un’interfaccia digitale da chiaro a scuro, spesso sostituendo testi neri su fondo bianco con testi chiari su fondo nero o grigio scuro. Nasce come alternativa pensata per affaticare meno gli occhi in ambienti bui, risparmiare batteria su alcuni dispositivi e… sì, per sembrare un po’ più “tech cool”.

Alcuni siti e app la attivano automaticamente in base all’orario o alle preferenze del sistema operativo. Altri la offrono come scelta.
Come sempre: la cosa migliore è progettare tenendo conto delle persone che useranno davvero quel sito.

Jukuki

Pink UX/UI Designer. Adora le cose al contrario, il rosa e scrivere di sé in terza persona.

Jukuki